Partecipare ad una manifestazione come la Leapfest, definita dagli stessi organizzatori come “la più grande e più duratura competizione mondiale di paracadutismo con specialità fune di vincolo”, è di per sè un’emozione grandissima che resta nel cuore e nell’animo di chi vi partecipa. E’ normale quindi che, complici anche i numerosi contatti nazionali ed internazionali stabiliti e le fotografie scattate, spesso la mente ritorni a quegli indimenticabili 10 giorni nel Rhode Island, se poi ci si mette di mezzo anche il Col. Hopkins, comandante del 56° Troop Command della Rhode Island Army National Guard, beh, detto francamente, la mente torna ancora fin laggiù dove con 23 magnifici Paracadutisti d’Italia ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita.
Di seguito un piccolo estratto della missiva con la quale il Col. Hopkins ha ringraziato il Gen. Pollini, Direttore dell’Ufficio Brevetti Esteri dell’ANPdI e Capo delegazione italiana negli USA:
“[…]I am glad you and your paracutisti enjoyed our hospitality and I hope you will return next year. On a personal note, I truly appreciated the opportunity to jump with you as my jumpmaster. I am now wearing the Italian Parachutist Badge with pride.[…]”
Traduzione:
“[…]Sono contento che tu ed i tuoi paracadutisti abbiate apprezzato la nostra ospitalità e spero che torniate l’anno prossimo.
Come nota personale, ho veramente apprezzato l’opportunità di saltare con te come mio Jumpmaster (Direttore di Lancio). Ora sto indossando il brevetto italiano con orgoglio[…]”
Un’ultima cosa: me too I’m proud dear Col. Hopkins…
Par. Dario Entrade

Il Gen. Pollini consegna le Ali italiane al Col. Hopkins durante la cerimonia conclusiva della Leapfest 2016