L’enorme lavoro svolto da tutti i collaboratori del “Progetto El Alamein” sfociò a suo tempo in una serie di risultati a 360° che annoverarono convegni, serate a tema e soprattutto una pubblicazione dettagliata sulla battaglia e su tutto quello che ne concerne e la realizzazione di un vero e proprio percorso tematico che abbraccia tutta la zona tra la costa e la depressione di El Qattara che con una serie di cippi commemorativi va a riassumere i vari scontri cruciali e le aree che durante quei mesi estivo/autunnali del 1942 videro lo svolgimento delle tre fasi della grande battaglia di El Alamein.
La posa di tali cippi richiese oltre che uno sforzo logistico e di ricerca non indifferente, anche la necessità di un appoggio economico e morale da parte di Sezioni ANPdI, Associazioni d’Arma e Reparti in armi che diedero una buona risposta, Fu così che nel 2013 venne posato il cippo denominato L1, donato dalla Sezione ANPdI Vallecamonica a perenne ricordo dei propri Paracadutisti combattenti .
Purtroppo le note vicende internazionali legate alla situazione nei paesi arabi hanno fatto sì che negli ultimi anni la situazione sia degenerata, causando l’aumento della militarizzazione nella zona ai confini con la Libia e di conseguenza il divieto totale di accesso alle zone desertiche del teatro di battaglia, sopratutto quelle lontane dalla costa.
Il “caso” vuole però che il cippo donato dalla Sezione ANPdI Vallecamonica faccia parte dell’itinerario L ovvero quello che ricorda le varie piste che all’epoca vennero utilizzate per gli spostamenti degli automezzi e dei reparti corazzati e che proprio il nostro, denominato L1, che indica il passaggio della Pista dell’Ariete, la gloriosa Divisione corazzata che ad El Alamein scrisse pagine di eroismo fino all’estremo sacrificio, si trovi ad una decina di chilometri dalla costa di Sidi Abd El-Rahman. Tale cippo è collocato nelle immediate vicinanze di un monumento particolare che ricorda quegli anni, la “Piramide Marseille”, eretta sul punto di abbattimento dell’Asso dell’aviazione tedesca Hans-Joachim Marseille.
Le intemperie (Ghibli in testa) e molto probabilmente la complicità di qualche viandante annoiato, han fatto sì che attualmente la targa e parte del cippo siano danneggiati. Poter leggere in mezzo al deserto egiziano le medesime scritte che vedo ogni volta che entro in sede per me è stata una grande emozione, come del resto lasciare in segno di omaggio il guidoncino della mia Sezione; tutto questo ha permesso di far passare in secondo piano i 47°C del mezzogiorno di una giornata di fine estate che porterò sempre con me.
Par. Entrade Dario


