L’associazione ANPd’I di Vallecamonica che ha effettuato una escursione a Ponte di Legno il 23 e 24 Luglio 2021 ( Ghiacciaio della Lobbia – Rifugio dedicato ai Caduti dell’Adamello-Cresta Croce e Punta del cannone) ha pure organizzato con un piccolo gruppo di partecipanti l’uscita alla “Strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata)sul Monte Pasubio” nei giorni 3 e 4 ottobre (Rifugio Generale Achille Papa,piccole Dolomiti Alto Vicentino, Strada degli Scarubbi).
Due itinerari, due escursioni, diverse tra di loro come caratteristiche e come impegno che sono però accomunate dal significato storico che le riporta a quel grande evento che ha segnato la vita del nostro paese tra il 1915 e il 1918: la I guerra Mondiale.
Il gruppo si ritrova sabato 3 ottobre e alle h. 05,00 parte in auto dalla Vallecamonica. Si arriva a Bocchetta Campiglia(1,216 s.l.m.) alle h 8,30. Da qui ha inizio la Strada delle 52 gallerie che é un percorso di straordinario interesse storico ambientale, una mulattiera militare costruita durante la Grande Guerra sul massiccio del Pasubio e che si inerpica sul versante meridionale del monte tra ardite guglie e scoscese pareti rocciose.
La strada è un vero e proprio capolavoro d’ingegneria militare e di arditezza, considerando anche le condizioni e l’epoca in cui fu costruita, nonché la rapidità d’esecuzione. La sua realizzazione fu di grande importanza strategica, in quanto permetteva, al riparo del fuoco nemico, la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona più elevata del Pasubio, ove correva la prima linea; ciò si rendeva possibile per tutto il corso dell’anno, contrariamente alla rotabile degli Scarubbi, accessibile sì ai mezzi motorizzati, ma soltanto nel periodo estivo ed in condizioni molto più pericolose, sotto il tiro dei cannoni austriaci. L’ideatore della strada fu il capitano del genio Leopoldo Motti, caduto poi il 29 settembre 1917.
Verso le 12,00 il gruppo arriva al Rifugio Papa che avvolto nella nebbia ci comunica una sensazione intensa quasi magica. Nonostante il il periodo autunnale il rifugio, che può ospitare un buon numero di persone anche oggi è meta di numerose scampagnate provenienti dalle Gallerie (a piedi) oppure dalla strada degli Scarubbi ( con mountain bike o auto) oppure da altre vie più o meno complesse (anche ferrate).
Intorno il paesaggio ci riserva le sorprese più gradite dell’alta montagna quali stelle alpine e camosci. Rimaniamo incantati.
Poco sopra il rifugio il confine che oggi separa il Veneto dal Trentino Alto-Adige, le Porte del Pasubio divennero un luogo chiave, un nodo fondamentale per accedere più su verso i teatri di scontro principali (il Dente Italiano e il Dente Austriaco in particolare).
Qui vicino sorgeva el Milanin, una cittadella di baracche che fungevano da alloggio per i soldati, da infermeria, da magazzino. Diverse teleferiche, anch’esse tanto ardite quanto la strada delle 52 gallerie, rifornivano continuamente questo sito, un ingegnoso impianto idrico faceva arrivare l’acqua anche nelle trincee più lontane, e un impianto elettrico garantiva l’elettricità e l’illuminazione alle gallerie e alle caverne.
Qui comincia infatti quella che oggi è nota come Zona Sacra, che si può esplorare seguendo il sentiero CAI 120. In breve tempo, esso conduce verso alcuni elementi chiave dell’area: l’Arco Romano e il cimitero dei caduti, la Chiesetta di Santa Maria del Pasubio, la Selletta Comando, fino ad arrivare ai celebri Dente Italiano e Dente Austriaco.
Al ritorno abbiamo scelto di percorrere la strada degli Scarubbi e abbiamo sostato a Rovereto alla Campana dei Caduti. Fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti alla Prima guerra mondiale, è la campana più grande del mondo che é ancora in funzione.
Ogni sera al tramonto i suoi cento rintocchi sono un monito alla pace universale.
Ten. Par. Andreoli Tiziano
Folgore!
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