
Il 4 novembre di quest’anno ha assunto per tutti noi un significato importantissimo.
Infatti cadeva li 100° anniversario della traslazione del Milite Ignoto al Vittoriano, meglio conosciuto come Altare della Patria.
L’evento ha destato notevole interesse anche a livello nazionale, attirando l’attenzione di telegiornali, programmi televisivi, quotidiani, riviste.
La RAI ha proposto il film documentario, La scelta di Maria, che ha ottenuto nella serata del 4 novembre il record di condivisione, fra i programmi trasmessi da tutte le reti televisive.
La Scuola si è resa protagonista di innumerevoli iniziative per ricordare l’ evento.
Una riflessione a questo punto è obbligatoria: è il caso di continuare a tollerare l’esclusione del 4 novembre dalle “feste comandate”?
E’ l’unica ricorrenza che calamita l’interesse nazionale della stragrande maggioranza della popolazione, senza distinzioni di sorta e con una partecipazione popolare che non si riscontra in altre Feste Nazionali.
Da Rogno, Darfo Boario Terme, passando per Piamborno, Cogno, l’Annunciata, Sonico, Edolo e fino al Tonale, la nostra Sezione è stata impegnata dal giovedì alla domenica in una serie di cerimonie, che hanno visto la partecipazione massiccia dei parà camuni.
Un impegno notevole, ricambiato dall’emozione che si prova partecipando a questa ricorrenza, fra le più care al Popolo, ai Militari e alle Associazioni d’Arma.
Su proposta del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare, 3.985 Comuni Italiani su 7.904 hanno deciso di conferire la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto e circa 200 amministrazioni comunali hanno scelto inoltre di intitolare al Milite ignoto, Medaglia d’Oro al valor Militare, una via, una piazza o un altro spazio cittadino.
Per concludere, proponiamo a cura della nostra Sezione, una sintesi narrata della storia del Milite Ignoto.
100 anni son passati da quel 4 novembre del 1921, quando all’ Altare della Patria, in
un loculo posto sotto la statua della dea Roma, trovò riposo ed onore eterno la salma di un soldato.
Era il Milite Ignoto, soldato italiano senza nome, volutamente non identificabile
secondo le disposizioni impartite dal Ministero della Guerra ad una commissione,
che individuò in diverse aree del fronte, 11 salme di Soldati Italiani non riconoscibili,
una delle quali da tumulare al Vittoriano a perenne ricordo di tutti i soldati ignoti morti in guerra.
11 bare, tutte uguali, e davanti a loro una madre, Maria Bergamas, a rappresentare
tutte le mamme che avevano perso un figlio in Guerra, e del quale non erano state identificate le spoglie.
A Maria fu dato il compito di scegliere la cassa da destinare al Vittoriano.
Essa posò lo scialle sulla seconda bara, e poi proseguì.
Alla decima bara si inginocchiò davanti ad essa urlando il nome del figlio Antonio.
Maria voleva scegliere l’ ottava o la nona, perchè quei numeri le ricordavano in
qualche modo Antonio, ma poiché nulla dovesse ricollegarsi a suo figlio, scelse la
decima affinché il simbolo che sarebbe andato a Roma fosse davvero un soldato ignoto.
Il feretro venne sistemato su un affusto di cannone e trasportato su un treno, che
alle 8 del mattino del 29 ottobre 1921 partì dalla stazione ferroviaria di Aquileia per entrare nella storia d’Italia.
Si trattava del convoglio che, in cinque giorni, portò la salma del Milite Ignoto a
Roma per essere tumulata all’interno del Vittoriano il 4 novembre.
Un viaggio emozionante attraverso 5 regioni e 120 stazioni dove centinaia di migliaia
di persone lungo i binari resero omaggio a questo corpo senza nome, simbolo del sacrificio per amore della Patria.
Oggi il ricordo continua, e vogliamo sia così anche nei secoli a venire.